Pubblicazioni

Pubblicazioni di e a cura di Laura Sasso. Di formazione eclettica, inizia a studiare danza in giovane età. Si avvicina al tango nel 1994. Architetto cultore del giardino bioenergetico. Docente ANMB dal 1998 e ISDAS dall’anno della sua fondazione. Attualmente è presidente dell’Associazione OttoArti. Per otto anni consecutivi è regista dell’evento TangoFiume, spettacolo di danza teatro musica poesia, in contesti fluviali. E stata invitata a un tavolo di lavoro del Consiglio regionale Piemonte e Valle d’Aosta per affrontare le criticità del tango argentino nella sezione ANMB Piemonte.Responsabile Stampa del Consiglio Regionale ANMB Piemonte dal 1998.

LIBRI

Tango e Taijiquan, Cielo Uomo Terra, Edizioni OttoArti, Torino 2019

INTRODUZIONE

Stavo coltivando l’idea di iniziare ad aggiornare il mio primo libro sul tango CostruireDecostruire tango senza confini, pubblicato quando il tango attraversava un periodo di grande rinnovamento. Ora, però, principi energetici, già in nuce nel precedente libro, oltre i continui approfondimenti sulla didattica del tango argentino, mi hanno sollecitato la scrittura in una visione sinergica di tango e taijiquan.

Vi sono molti materiali pubblicati sulla storia del tango e su altri suoi ambiti tra cui la musica, la canzone, i film, questioni letterarie e politiche; non vi sono altrettanti materiali su come si balla il tango: tecniche, teorie, musicalità, ecc.

Esistono tradizioni orali praticate da padri a figli, da generazione a generazione.

Molti sono i modi di ballarlo e di comunicarlo agli allievi. Ogni maestro conferisce alla danza caratteri particolari, data l’individualità di ciascuno, nello stile, e nei metodi di insegnamento.

Nell’apprendere, è fondamentale imparare ad esprimersi con naturalezza, entrando bene nella musica che offre possibilità alternative di ritmo (i due ballerini possono ballare contemporaneamente su strumenti diversi: lui sul pianoforte, lei sui i violini, ecc.).

Se la danza è una delle sette arti, anche il tango, in quanto danza, è arte. Quando lo affermai per la prima volta ad un congresso internazionale, un argentino mi disse: ho imparato una cosa nuova, nel senso che ciò non è il loro approccio primigenio, né lo deve essere, ma il tango è anche arte che si invera, unica e irripetibile, nello spazio condiviso con l’altro e nel tempo, con il respiro e con la musica.

Per condividere occorre comunicare, con l’abbraccio, con il corpo, con spostamenti di peso e torsioni di busto, con chiara delimitazione dello spazio della dama, con sospensioni, movimenti tagliati, contrapposti o accompagnati, contatti tipici del tango.

Comunicare significa sentire, sia nel proporre sia nell’eseguire. Guardare ciò che esegue la dama, infatti, non è consentito al cavaliere, perché deforma la postura e ciò a sua volta si ripercuote nella comunicazione.

Non si può ballare il tango se non lo si impara nella sua essenzialità, se non ci si impratichisce, se non lo si ama. E luogo comune pensare che l’improvvisazione possa avvenire solo in un secondo tempo. Non è così. Per evitare di essere schematici è utile, invece, provare a comporre sin dai primi passi senza indugio, in base alle capacità di ciascuno, così come prima di scrivere un componimento complesso si prova a scrivere frasi semplici e tuttavia compiute, con virgole e punti.

Da alcuni anni ricerco sinergie con altre pratiche di movimento. Tra esse ho trovato particolare interesse nell’antica arte marziale del taijiquan che comporta stabilità assoluta in tutte le direzioni,

movimenti naturali, fluidi e rilassati, concentrazione mentale, esercizi di coppia con contatto corporeo, con l’ascolto reciproco, accogliendo il movimento altrui e salvaguardando la propria stabilità, senza uso di forza.

La conquista di postura corretta, flessibilità e benessere delle articolazioni, movimenti naturalmente armoniosi calibrati in tutte le direzioni, controllo consapevole di ogni parte del corpo, respirazione coordinata con il movimento, sono fattori vincenti in tutte le danze di coppia, nel rispetto e salvaguardia del proprio fisico e quello altrui.

Lavorando trasversalmente tra taijiquan e tango o altre danze, si può attuare il concetto autentico di energia nella coppia, ovvero energia che scorre in forma circolare, passando inferiormente dal suolo o superiormente dal cielo, con risultati piacevoli da sentire, reciprocamente e con minimo sforzo.

Un grande Maestro, incontrato nel mio percorso, sosteneva che la pratica del taijiquan al buio è ottima, perché si acquisisce maggior stabilità, sensibilità e precisione nelle azioni.

Tango e taijiquan  possono esser intesi come un affascinante percorso di vita interiore ed una scommessa con il proprio fisico. Quanto al taijiquan, senza nulla togliere alle peculiarità di disciplina autonoma, esso può contribuire a migliorare il tango argentino. Provare per credere! 

Se consideriamo il tango una questione di energie che circolano all’interno della coppia, sicuramente il taijiquan è energia sana e collaborante.

Come alimentare questa energia? Al di là della complessità della disciplina del taijiquan nei suoi risvolti marziali, energetici, terapeutici, occorre almeno saper  concentrarsi sul centro vitale situato al di sotto dell’ombelico, riconosciuto anche da J. H. Pilates, e  denominato in modi diversi secondo le culture. Chiamatelo come desiderate, l’essenziale è tenerlo in massima considerazione, potenziarlo ogni qualvolta se ne abbia occasione.

Ai bambini propongo di concentrarsi su un bombo di zucchero accattivante situato due-tre centimetri al di sotto dell’ombelico. Magicamente li vedo attentissimi a non perdere il loro amato bombo fissato virtualmente sulla pancia e il gioco porta a buoni risultati nella propedeutica alla danza.

Il taijiquan non è ancora molto praticato negli ambienti del tango. Se non lo si conosce, i suoi movimenti potrebbero destare ilarità; ma come il tango esso non è forma, bensì energia. Movimenti non tanto da guardare quanto da sentire interiormente. Raffinatissima arte marziale fondata su leggi

della filosofia cinese: lo yang (principio maschile) e lo yin (principio femminile) che insieme formano una coppia indissolubile, dalla cui dialettica scaturisce la totalità del mondo.

TangoE, Concorso letterario artistico nazionale, Introduzione di Laura Sasso, Edizioni OttoArti, Torino 2019

Introduzione

TangoE, è denominazione contratta di Che cos’è il tango, tema caro a Horacio Ferrer;

TangoE è pure naturale evoluzione dell’evento Tango Fiume ideato e sostento per otto anni dalla OttoArti, entrambi già menzionati nell’introduzione del libro TangoE, concorso letterario nazionale 2017.

La OttoArti riconosce, infatti, al tango argentino infinite possibilità di sintesi, dove musica e poesia si fondono per tradizione, dove pittura e fotografia trovano molte suggestioni, dove l’architettura del tango si sovrappone a quella del luogo.

In questa seconda pubblicazione sugli esiti del concorso TangoE 2018, si è lieti di divulgare anche il progetto fotografico ‘Salida’ di Katarina Sevcikova, tra tango e città, porto di Genova, di cui sono parte le tre immagini inviate, come richiesto dal bando.

Ma perché un concorso letterario artistico sul tango argentino?

Tra le finalità quella di continuare a coltivare la complessità del tango, a partire

dall’attualità del tema immigrazione emigrazione e dei molti materiali raccolti negli anni da OttoArti, in occasione degli eventi Tango Fiume, Frammenti di Argentina, TangoE 2017, ecc.

Tra gli obiettivi, quelli di coinvolgere persone di cultura autentica e divulgare i risultati in altri eventi che si attueranno nei mesi e negli anni a seguire.

Non sono stati richiesti contributi in denaro nelle diverse fasi del concorso, privilegiando la raccolta di lavori di ingegno con pubblicazioni a cura di OttoArti.

Giovedì 13 dicembre 2018, alla Milonga Docks Dora di Torino, ha avuto luogo l’incontro simbolico tra i partecipanti e la giuria composta da Elisa Guzzo Vaccarino, Riccardo Cordero – Apa Associazione Piemontese Arte, Eleonora Lauro, persone note nel mondo torinese ed internazionale.

Durante l’evento, letture di poesie a cura di Lucietta Perona e proiezioni di immagini hanno coinvolto il pubblico presente.

Ognuno dei partecipanti aveva nel proprio vissuto suggestioni e memorie di tango, non necessariamente dovute all’essere ballerini di un ballo di certa complessità.

Lo dimostrano le tre brevi poesie di Paola Meneghin che scrive e dipinge sul tango ma non lo pratica, pur immedesimandosi nella sua essenza, nonché i versi palindromi di Umberto Scopa, la poesia della musicista Annalisa Pasqualetto Brughin.

Molteplici i temi trattati: tango ed Argentina, tango ed emigrazione, echi lontani della propria terra, tango antico, tango digitale, tango e competizioni, tango e passione, emozione, evasione, libertà, solitudine, disperazione, orrore, moto di incontri, armonia dell’anima, tango e contesti urbani, tango teatro, tango di strada, carpe noctem, oltre i ricordi, il sogno, l’ascolto, la musica, tango e magia, ecc.

Trentasei partecipanti, alcuni dei quali hanno partecipato a due sezioni. Ventisei poesie con approcci molto diversi tra loro, otto racconti con approcci altrettanto differenti, venticinque dipinti, undici fotografie.

Partecipanti prevalentemente femminili in tutte le sezioni, in specie in quella dedicata alla poesia, con provenienze distribuite in tutta Italia ed, in specie, nella zona settentrionale (Liguria, Veneto, Lombardia, Piemonte).

Nella sezione poesia: Tango palindromo di Umberto Scopa (Ferrara), Caminada, Mirada, Ronda de cumple di Paola Meneghin (Chivasso, Torino), Tango (Argentina 1976) di Tiziana Monari (Prato), La ballerina di Rocca Imperiale di Margherita Bianco (Sicilia), Tango antico di Annalisa Pasqualetto Brughin (Meste, Venezia), cinque opere a pari merito.

La giuria ha riconosciuto degna di menzione, per particolare originalità, la poesia Tango Palindromo, modo insolito di affrontare il tema del tango eludendo forse inconsciamente tutto ciò che è già stato detto e ripetuto, una sorta di testo criptato di senso compiuto come lo definisce l’autore. Egli, sul principio letterario del testo presentato, pur non avendo eseguito nella sua vita alcun passo di danza, insegue la curiosa intuizione che un ballerino potrebbe muoversi disegnando percorsi a ritroso dei propri passi.

Nella sezione fotografia: Luce nel buio, Passi in strada di Marco Migliozzi ( Roma), Partenza, Principio, Salida di Katarina Sevcikova (Genova), cinque a pari merito.

Afferma Sevcikova: Il porto di Genova, frenetico e in continuo mutamento mi trasmette un senso di pace. Luogo scoperto per caso e subito amato, è il cuore pulsante della città, ricco di fascino (…). Il progetto fotografico ‘Salida’ termine che in spagnolo significa uscita, ma che nei modi di dire del tango significa ‘principio’ è non solo il racconto della storia della grande immigrazione dei Genovesi in Argentina, ma anche la riscoperta dei luoghi nascosti e inaccessibili del Porto di Genova.

L’edizione 2018, come quella precedente, è patrocinata da Città di Torino, Città Metropolitana, Regione Piemonte, in quanto l’iniziativa è con forte impegno

culturale, sociale ed umano.

A lavori ultimati permane la curiosità di discutere sul tango, oltre stereotipi tuttora diffusi; di approfondire dialoghi con ciascuno dei partecipanti che in qualche modo ne hanno parlato, lambendo ambiti diversi, tutti, comunque, degni di attenzione.

Ringrazio vivamente la giuria che ha dedicato il tempo necessario in modo altamente qualificato e professionale, conferendo dignità alla seconda edizione di TangoE.

Ringrazio Gianluca Riti, Milonga Sensoriale, definita ‘contenitore di emozioni’.

Ringrazio, infine, quanti hanno partecipato al concorso, coloro che hanno collaborato fattivamente o sostenuto l’iniziativa anche solo con la loro gradita presenza.

La pubblicazione delle immagini e dei testi selezionati sia momento significativo di percorsi che continuano ad intersecarsi tra loro.

Laura Sasso

Torino, 16 dicembre 2018

Giardino bioenergetico, Tra progettare e sentire, Contributi di Anna Sasso, Edizioni OttoArti, Torino 2018

INTRODUZIONE

In un’area residuale, sfrido non coltivato di terreni frantumati in lotti, tessuti urbanizzati estensivi, case con giardino, a fine estate del 2013, è stato impiantato un giardino bioenergetico. Luogo assolato, nel versante sud di Costa Pelata, a Rivoli, anticamente vigneto, successivamente aia per attività rurali, recentemente incolto improduttivo, dove la natura aveva provveduto a riorganizzarsi.

Preesistenze tutt’altro che ottimali, terreno compatto zeppo di pietre di varie dimensioni, andamento pianeggiante, verso ovest in lieve pendio, bordato a sud da linea elettrica altrui, sottosuolo con presenza di vene acquifere, immancabili nodi geopatici, ecc.

Apparente follia affrontare interventi di riqualificazione.

Su un lotto per nulla interessante e favorevole che tuttavia avevamo ereditato, incominciai ad abbozzarne il disegno: geometrie semplici per ricavare percorsi e aiuole, senza pretesa di riferimenti a tipi di giardini ampiamente studiati, compresi tra i poli di quelli romantici e geometrici, di orti e giardini botanici.

Ben presto mi accorsi che lo schema primigenio era destinato ad essere superato in funzione di tutto il contesto, non ultimo, il sottosuolo.

Sta trascorrendo appena il quinto anno dai primi piantamenti, tempi brevi per gli alberi di alto fusto; eppure l’energia è migliorata e vi si staziona volentieri.

L’esperienza del BES, così è stato poi denominato il giardino bioenergetico, è un esempio di come uno spazio di ridotte dimensioni, con criticità iniziali, prevalentemente risolte, possa essere trasformato in un luogo di benessere, dove ascoltare le piante, relazionarsi con esse, praticare attività sportive, a partire dal respiro e dalle fondamentali polarità cielo-terra.

Lo studio dei giardini bioenergetici è in espansione. Il fai da te non è semplice e immediato ed è preferibile confrontarsi con esperti in materia.

Il lavoro nel BES continua ad essere intenso. Le soddisfazioni sono una certezza, come pure le lotte con insetti, patologie di alberi e arbusti, agenti atmosferici non sempre favorevoli.

Costanza e pazienza producono comunque risultati di grande interesse e, seppur impegnativo, non mi pentirò di aver intrapreso un percorso aperto, non ancora codificato, forse per sua natura non completamente codificabile.

Ringrazio Anna, medico, psicoterapeuta, ricercatrice autentica e sensibilissima, che ha fornito scritti inediti e contributi sul campo, frutto di un lungo percorso di approfondimento verso il sentire.

TangoE, Concorso letterario nazionale, Introduzione di Laura Sasso, Edizioni OttoArti, Torino 2018

Tango. Un mondo illusorio. Come immagini riflesse…

Lungo il fiume ascolta l’acqua, respira la terra, senti l’armonia.

Così è il tango. Ascolta, senti, respira. Vi troverai gli affluenti del grande fiume.

I sentimenti del vissuto, amore e gioia. Passione, rabbia, rancore, invidia. Solitudine, rimpianto, nostalgia.

Lungo il fiume è forte lo scorrere del tango.

Nell’abbraccio ci sono parole mai dette. Nostalgia del non vissuto…

Scorre invisibile il fiume dei sentimenti.

Solo se berrai al fiume del silenzio potrai davvero generare il tuo tango.

da:Tango Fiume 2008

L.S.

Introduzione

TangoE è denominazione contratta di Cos’è il tango, traduzione di Qué es el Tango, tema caro a Horacio Ferrer nel testo del 1978 Credo de amor en tango ( musica di Osvaldo Tarantino ).

TangoE è pure naturale evoluzione dell’evento Tango Fiume sostenuto dalla OttoArti per otto anni consecutivi, con i ballerini della libera Compagnia e coinvolgimento di Attori e Musicisti.

La OttoArti riconosce, infatti, al tango argentino infinite possibilità di sintesi, dove musica e poesia si fondono per tradizione, dove i corpi, di per se stessi sculture, disegnano linee fluide ed ininterrotte, dove l’architettura del tango si sovrappone a quella del luogo.

Non a caso dunque, in questa prima pubblicazione su TangoE, si è lieti di divulgare qualche immagine dell’evento Tango Fiume 2011, in quell’anno dedicato al tema dell’immigrazione ed emigrazione in Piemonte, in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Fotografie d’autore: Matthieu Roggero.

Ma perché un concorso letterario sul tango?

Tra le finalità quella di continuare a coltivare la complessità del tango argentino, a partire dalla forte attualità del tema immigrazione emigrazione e dei molti materiali raccolti negli anni da OttoArti, in occasione degli eventi Tango Fiume, Frammenti di Argentina, ecc.

Tra gli obiettivi , quelli di coinvolgere persone di cultura autentica e divulgare i risultati in altri eventi in via di formazione che si attueranno nei mesi e negli anni a seguire.

Non sono stati richiesti contributi in denaro nelle diverse fasi del concorso, privilegiando la raccolta di lavori di ingegno con pubblicazioni a cura di OttoArti.

Mercoledì 22 novembre 2017, al Caffè Basaglia di Torino, ha avuto luogo l’incontro simbolico tra i concorrenti e la giuria composta da Elisa Vaccarino, Maurizio Gelatti, Alberto Ragaglia, persone note nel mondo torinese ed internazionale.

Durante l’evento, poesie e racconti letti da Monica Martinelli con grande professionalità, hanno coinvolto profondamente anche il pubblico presente in Milonga.

Ognuno dei partecipanti aveva nel proprio vissuto una storia di tango, non necessariamente dovuta all’essere ballerini di un ballo di certa complessità.

Lo dimostrano le tre poesie haiku di Paola Meneghin ( Chivasso, Torino ) che scrive sul tango ma non lo pratica, pur immedesimandosi profondamente in esso. Definite schegge di poesia, narrative, dense di significato ( M. G.).

Molteplici i temi trattati: tango e periferia, tango d’amore, tango poesia, tango senza confini, le ombre della notte, il bello del ballo, stati d’animo prima e durante il ballo, passione ed evasione, tra le parole del tango, tango in sacrestia, historia de tango, amor y muerte, ecc.

Don Juan de Buenos Aires, preceduto da riferimenti a J.L. Borghes ( definito all’unanimità potenziale sceneggiatura, stile fiction ).

Tango d’addio , situazione potenzialmente vicina al lettore (M.G.).

Il tango di Zaira, con insolito lieto fine nella narrativa sul tango ( E.V.).

Poeta del tango: el payador dell’arte bizzarra, poesia racconto, con ricerca di cadenza in rime baciate ( E.V.).

Alma y cuerpo: il tango vissuto da una donna giapponese, di altra cultura. Tango: non più le note dolenti di una vecchia canzone ed il senso del proibito, ma parte innovativa e consistente della sua vita.

Autunno: paura di vivere senza radici, non sai dove vieni, dove stai andando…

Quartiere: una strada… una danza disegnata… emozioni…

Mirabela: nonno raccontava…che il tango è cultura di popoli…

Diciassette partecipanti, due dei quali hanno partecipato ad entrambe le sezioni. Sette racconti con approcci molto diversi tra loro, ventitré poesie con approcci altrettanto differenti.

Dodici partecipanti maschili, cinque femminili, con provenienze distribuite prevalentemente ed equamente nell’Italia settentrionale e centrale. Due partecipanti in quella meridionale, un Argentino.

Prima della sezione poesie Il cielo sopra la guerra – 10 dicembre 1995 – noche, alma de tango di Monica Fiorentino ( Sorrento, Napoli ).

Primo della sezione racconti Tango in sacrestia di Alessandro Manzi ( Sezze, Latina ).

L’edizione 2017 è patrocinata dalla Città di Torino, Città Metropolitana, Regione Piemonte in quanto l’iniziativa è con forte impegno culturale, sociale ed umano.

A lavori ultimati permane la curiosità di discutere, oltre stereotipi tuttora diffusi; di abbozzare dialoghi con ciascuno dei partecipanti che in qualche modo hanno parlato di tango, lambendo ambiti diversi ma tutti degni di attenzione.

Ringrazio vivamente la giuria che ha dedicato tutto il tempo necessario in modo altamente qualificato e professionale, conferendo dignità alla prima edizione di TangoE.

Ringrazio infine quanti hanno collaborato fattivamente o sostenuto l’iniziativa anche solo con la loro gradita presenza.

La pubblicazione dei testi selezionali sia momento significativo di un percorso che potrebbe andar anche molto lontano.

Laura Sasso

Torino, 31 dicembre 2017

Tango senza confini, sostenuto dall’Associazione culturale Tango3001, Abrazos, Stuttgart 2004

costr.de

sul libro hanno scritto….

Elisa Guzzo Vaccarino, E il ‘nueno tango’ va con languore posmoderno, in ‘Il giornale della musica’ 03/04.

Nuova concezione libera e fluida della danza di sala più interiore tra quelle latine. storia, radici, evoluzione, ogni argomento vi è affrontato; vale la pena di segnalarne almeno un paio: la differenza tra il tango da ballaree quello ‘fantasia’, da veder danzare i scena, e l’arte dell’ascolto tra dama, cavaliere e musica, il terzo partner immateriale che si inserisce nell’intimità della coppia.

Sauro Amboni, La formazione permanente del maestro di ballo e danza sportiva,  in ‘La danza’ marzo 2000.

Un libro questo che insegna come ballare con l’anima e non solo con il corpo. testo indispensabile per tutti i maestri e appassionati di tango argentino.

citato in  ‘prandi sound records’ rivista musicale n 23, 2005.

citato in ‘La danza’ gennaio-marzo 2007.

citato in ‘ Editango’ e in ‘ Faitango’.

 settimovaccarinorecens ambonieditsettimo preslibroatrium

 

ARTICOLI SU RIVISTE DI DANZA

Tango e altre danze…, in  ‘La Danza’ novembre dicembre 2015.

Tango Argentino: un ballo da vivere tra regole e passione, in

‘La Danza’ giugno luglio 2015.

Coppa Italia ANMB – Campionato regionale Piemonte. Atti e Comunicazioni Ufficiali, in ‘La Danza’ ottobre dicembre 2001.

A S. Martino Siccomario è di scena il tango argentino, in ‘Danza Sportiva’ febbraio 2001.

Al Portafortuna stage di danza, in’Danza Sportiva’ giugno 2000.

Il 6° trofeo Città di Biella,  in ‘Danza Sportiva’ dicembre 2000.

A proposito… di tango argentino,  in ‘Danza Sportiva’ gennaio 2000. Intervista a Pedro e Marcela Monteleone.

Giornata dedicata alla Danza Sportiva per amatori e professionisti, in’Danza Sportiva’ giugno 1999.

img015

 

ARTICOLI SU EDITANGO

Il tango e il fiume. evento itinerante a San Mauro e altrove, settembre 2014, gennaio 2014, settembre 2012, estate 2011, estate 2010, maggio 2009.

Aquì la vida renace. Tango y agua, ottobre 2008.

ARTICOLI SU WEB

Tango e didattica, pubblicato in Didattica il 28 dicembre 2014. Le parole del tango nel Blog multiautore.  www.tangoygotan.net

 

RESPONSABILE STAMPA DEL CONSIGLIO ANMB PIEMONTE DAL 2018

TRASMETTERE L’AMORE PER LA DANZA

Domenica 3 marzo 2019 ha avuto luogo lo stage open per professionisti e amatori al Village sport di Alba.

Relatore per le danze caraibiche il M° Roberto Vetrò.

Relatore per le danze standard il M° Giovanni Nicoli coadiuvato dai Maestri Mara Piatti e David Pecchioli.

Relatore per il Boogie in Formazione il M° Gino Rinaldi.

Oltre settanta persone presenti, di diversa formazione. Quasi tutte si sono cimentate nelle tre discipline proposte in modo empirico, ma non banale.

Danze caraibiche

Amalgamazione di passi eseguibile in assolo – anche in pista, perché no? – continuabile in coppia. Qualche nota tecnica: pressione del piede avanti che si ripercuote sul bacino, non solo passi… ma il ‘modo’, scioltezza e naturalezza dei movimenti, gambe leggermente flesse, rilasciate per salvaguardare le ginocchia.

Danze standard

Il richiamo molto tecnico ed efficace alle prime tre pagine del testo d’esame. MCC (movimento contrario del corpo) che consente l’inizio di un giro, PMCC (posizione movimento contrario del corpo) preceduto da ‘spalla che conduce’, PP (posizione di promenade) con spalla non in corrispondenza della punta del piede, caduta in promenade, inclinazioni laterali in funzione dei caratteri della coppia tra cui le altezze.

Il richiamo alla consuetudine del contare insieme per muovere insieme, con e senza musica!

Piccoli i passi indietro, grandi i passi avanti, per facilitare l’azione del girare. Considerazioni quasi ovvie, ma non sempre applicate dagli allievi.

Amalgamazione apparentemente semplice che ha consentito di cogliere le differenze di

dettagli e musicalità tra l’esecuzione della coppia dei maestri David e Mara e coloro che si sono approcciati alle danze standard.

Boogie in Formazione

Sequenza molto dinamica proposta nelle due formazioni lineare e circolare che ha esaltato gli aspetti giocosi ed espressivi della danza.

La sequenza è stata cortesemente divulgata anche per scritto ai presenti.

A fine stage i partecipanti hanno invaso la sala a dimostrazione che c’era ancora tanta voglia di ballare e divertirsi.

Dolci a sorpresa…

Arrivederci al prossimo stage!

M° Laura Sasso

Responsabile Stampa del Consiglio ANMB Piemonte

Torino, 3 marzo 2019

TROFEO MEMORIAL PIETRO FORTI

11 novembre 2018. Giornata intensa per ANMB Regione Piemonte. Atmosfera familiare che si percepisce prima ancora di entrare nel Palazzetto Enrico Cima di Alessandria. Ad accogliervi, infatti, è un insolito filare di alberi di agrifoglio, specie per tradizione bene augurante.

Ore 10. Assemblea Straordinaria Regionale Elettiva 2018. Votazione dei Soci Piemonte/Valle d’Aosta e proclamazione nuovo Consiglio Regionale. Presidente Norma Barberis, Vicepresidente Remo Bassi, Segretario Roberto Galli, Consiglieri Giacomo Amerio, Italo Colucci, Fabrizia Forti, Monica Pedaggio. Cordiale e propositivo il primo saluto del Presidente.

Segue il secondo MEMORIAL PIETRO FORTI. Organizzatori: Norma Barberis, Fabrizia Forti, Donato Lo Monaco. Coordinatore e presentatore: M° Gianni Ventura. Evento dedicato alla promozione di arte e cultura.

L’arte della danza dunque con performance che arricchiscono e movimentano il susseguirsi del confronto tra coppie in moltissime discipline, secondo categorie e classi.

In un clima disteso arrivano a gruppi gli atleti, riempiono velocemente gli spazi a loro riservati, si organizzano cambi d’abito e trucco per le dame. Cavalieri collaborativi con le loro dame, ritocchi di gancetti e cravattini, gesti di solidarietà e amore.

Dagli esercizi di riscaldamento eseguiti, ognuno per sé, in ogni ritaglio di spazio, già emerge livello ed energia di coppia. Osservare quanto avviene dietro le quinte è sempre di grande interesse ed emozione.

Nonostante le brume di novembre all’esterno, all’interno del Palazzetto l’atmosfera è solare e le aspettative molto alte. Ogni fatto si svolge con garbo non usuale, garbo che mette ciascuno a proprio agio. Tra essi i consueti riti di apertura dei lavori, il saluto della città che apre con largo anticipo al terzo Memorial FORTI, in calendario il 24 novembre 2019.

Commoventi i lunghi affettuosi applausi commemorativi a Pietro Forti e Ernesto Zangrandi, quest’ultimo, per gli amici il carissimo Tino…

Tra le coppie da segnalare, al di là del livello di ciascuna di esse, una coppia giovanissima, carica di energia e talento che ha ballato nel Team Dance. Mi ha colpito l’ottimo lavoro di piedi all’unisono, confermato dal M° Giovanni Nicoli, Direttore di gara.

Tra i professionisti, la giovane coppia che si è aggiudicata il primo posto nelle danze standard, autentico esempio di armonie in movimenti di busti generosi, portamento fiero ma flessuoso, il sorriso di chi si diverte a danzare, risultati ottenuti sicuramente mediante allenamenti ed uso di tecniche in evoluzione.

Non posso fare a meno di osservare con molta attenzione critica, sia pur con spirito costruttivo e divulgativo! Vorrei dire, a chi si è avvicinato al ballo recentemente, di affrontare le competizioni con divertimento, in scioltezza e rilassamento muscolare, scaricando bene i pesi a terra. L’amico suolo risponderà conferendo energia, migliorando le posizioni dei piedi, comunque visibili nonostante gli abiti ampi e medio lunghi. Conseguentemente si sentirà meglio il proprio corpo e quello del partner, gioverà alla musicalità.

L’interpretazione della musica talvolta è innata, altre dovrebbe essere incrementata e sicuramente coloro che hanno lavorato per molti anni sono avvantaggiati. Vi erano coppie over… che hanno saputo gustarsi il ballo tranquillamente.

Anche l’energia di busto per chi esegue un passo avanti è fondamentale: abbassare il baricentro energetico non può che giovare a tutti. Su ciò vale la pena di lavorare maggiormente, a prescindere dalle competizioni, per la quotidianità di un corretto appoggio e del conseguente beneficio energetico offerto dalla madre terra.

Nel tango argentino ciò è particolarmente evidente. La dama si aspetta sostegno e un certo grado di libertà. Trasmettete la passione per la danza. Danzate per voi stessi! Gli altri stanno solo a guardare. Si eviteranno così falsi effetti. Perché da alcune coppie non scolli gli occhi ed altre ti lasciano indifferente? E questione di saper comunicare quel non so che durante l’esecuzione di un ballo, preferendo improvvisazioni genuine a coreografie ostentate.

La competizione è occasione di confronto, incentivo a migliorare, ma non dovrebbe inficiare il pulsare del ballo o se si preferisce della danza in generale.

Durante le premiazioni il M° Giovanni Nicoli ha richiamato l’idea di famiglia allargata dove ci si sostiene e ci si confronta per crescere insieme, sollecitando il tema del ritorno all’uguaglianza umana a competizione terminata. E seguito un lungo applauso.

Condivido e sostengo da moltissimi anni questo atteggiamento ed auguro a tutti i partecipanti buona continuazione di percorso.

M° Laura Sasso

Responsabile Stampa del Consiglio Regionale ANMB Piemonte

Torino, 11 novembre 2018

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *